L’uomo, ahimé, talvolta può essere affetto da stupidità. In “Ora no, tesoro” (“Not now, darling” – 1967), Ray Cooney mette in vetrina con ironia inglese, ma con comiche venature da commedia all’italiana, un vero e proprio stupidario.
Ma qui in scena non va la stupidità indisponente ed ottusa, ma quella sciocca, leggera, involontaria, grazie alla quale, attraverso una storia di tradimenti progettati, di coppie che scoppiano, di donnine più o meno vestite, Ray Cooney, divertendosi e divertendo, ci regala un affresco di caratteri umani che producono un cocktail di irresistibile comicità. L’azione si svolge a Londra, nel lussuoso atelier della Casa di mode “Bodley, Bodley & Crouch” dove quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio di creatività modaiola, si trasforma in un esplosivo andirivieni di situazioni e persone, dove nessuno è al posto giusto al momento giusto.