La vicenda ha come protagonista Mortimer Brewster, critico teatrale, che, andando a fare visita alle anziane e simpatiche zie Martha e Abby, che vivono assieme al fratello Teddy pazzo e convinto di essere Theodore Roosevelt, casualmente scopre un cadavere all’interno di una cassapanca. Le ziette candidamente confessano al nipote che da diverso tempo uccidono altri anziani soli, invitandoli a bere un goccetto di vino di sambuco corretto all’arsenico e facendoli seppellire in cantina da Teddy convinto com’è di scavare il canale di Panama. Deciso a porre fine alla pazzia delle due zie e del fratello, Mortimer cerca di far internare Teddy in una casa di cura, ma i suoi piani vengono sconvolti dall’arrivo dell’altro fratello Jonathan, un efferato pluriomicida (somigliante all’attore Boris Karloff) i cui lineamenti sono stati rovinati a seguito dei numerosi interventi di chirurgia plastica subiti. Anche Jonathan, che è accompagnato dal suo fidato amico e chirurgo dottor Einstein, ha un cadavere di cui disfarsi e tenta di seppellirlo nella cantina, per poi eliminare anche il fratello Mortimer.
Ormai credutosi l’ultimo erede di una famiglia di pazzi maniaci, Mortimer cerca di allontanare da sé Elaine, la fidanzata, per il timore di farle del male, riescendo, dopo una serie di esilaranti peripezie, a fare arrestare Jonathan e ad internare gli zii. Ma poco prima della partenza di Teddy per la clinica, le due zie (che intendono seguire Teddy nella casa di cura) rivelano che in realtà Mortimer è il figlio illegittimo di una domestica che era andata a lavorare in casa Brewster. Quindi Mortimer può convolare felicemente con Elaine, libero dalla paura di essere discendente di una famiglia di pazzi assassini.